IN CASO DI TERREMOTO – Resistenza, leggerezza ed elasticità: sono queste le tre caratteristiche peculiari del legno che lo rendono particolarmente adeguato alla realizzazione di case antisismiche. Il legno è molto più leggero degli altri materiali da costruzione e, dato che le forze agenti su un edificio in caso di sisma sono proporzionali alla massa della costruzione stessa, le strutture in legno sono sottoposte ad un impeto distruttivo del terremoto decisamente più ridotto. Inoltre, a parità di massa, la resistenza meccanica di questo materiale è fra le migliori in assoluto, ciò significa che le strutture in legno sono in grado di assorbire senza danni anche forze e sollecitazioni importanti. Il legno, poi, è naturalmente elastico e quindi sopporta facilmente una lieve deformazione; questo si manifesta in modo positivo in particolar modo durante l’azione del terremoto, in quanto la maggiore deformabilità della costruzione permette di assorbire meglio l’onda sismica.
L’edificio in legno non è mai un corpo monolitico ma è formato da diversi elementi, parete e solaio, uniti tra loro attraverso connessioni meccaniche e queste, se ben progettate e realizzate, fungono da ulteriore elemento a favore della deformabilità della costruzione e contribuiscono a dissipare l’energia sprigionata dal sisma, evitando così il crollo della struttura. I moderni edifici in legno sono progettati privilegiando l’utilizzo di elementi piani, come le pareti e le solette di pannelli X-Lam. Le costruzioni a elementi piani sono più resistenti in caso di sisma rispetto alle costruzioni eseguite con elementi lineari come travi e pilastri in cemento perché la rigidità e la resistenza della struttura sono distribuite su tutta la costruzione e non sono concentrate in pochi punti.
I pannelli X-Lam risultano inoltre essere un materiale particolarmente adatto in caso di sisma perchè grazie alla loro composizione a più strati incrociati, cioè ruotati ad angolo retto uno rispetto all’altro, sono in grado di assorbire e di trasmettere alle fondamenta sollecitazioni e forze provenienti da ogni direzione. Ciò è dimostrato dal progetto Sofie; un edificio in legno di 7 piani e 24 metri di altezza, realizzato con questi pannelli, è uscito indenne dalla simulazione su pedana vibrante del terremoto di Kobe, di magnitudo 7,2 della scala Richter, che nel 1995 in Giappone provocò la morte di oltre seimila persone.
Infine, in caso di terremoto, l’edificio in legno è uno dei più adatti ad essere riparato; sostituendo le parti e le connessioni danneggiate è in alcuni casi possibile recuperare la sua portanza e renderlo nuovamente abitabile, consentendo ai proprietari di recuperare parte del patrimonio distrutto dall’evento naturale.
IN CASO DI INCENDIO – Il legno resiste agli incendi molto meglio dei materiali tradizionali, nonostante sia classificato come combustibile; ha un’elevata resistenza al fuoco grazie al suo strato superficiale, caratterizzato da una bassa conducibilità termica. Durante la combustione, e quindi durante un incendio, lo strato superiore del legno si trasforma in carbone; tale strato agirà poi da isolante e proteggerà il resto del materiale dall’ossigeno e dalle alte temperature e quindi dalla propagazione del fuoco. In questo modo, l’incendio danneggerà soltanto la superficie più esterna del legno, senza intaccare la parte interna e quindi la sua capacità di reggere tutta la struttura della casa. Questo materiale brucia molto più lentamente anche grazie alla presenza di acqua al suo interno e non si deforma ad elevate temperature, mantenendo l’integrità della struttura; per questo motivo, può essere considerato un ottimo materiale per innalzare gli elementi portanti di un’abitazione. Il fuoco danneggia il legno strato per strato, assottigliandone la sezione lentamente, e la rottura meccanica dell’elemento avviene solo quando la parte della sezione non ancora cabonizzata è talmente ridotta da non riuscire più ad assolvere alla sua funzione portante.
Questo materiale è una scelta antincendio anche migliore dell’acciaio (materiale sempre presente all’interno del cemento armato), nonostante esso non sia un materiale infiammabile. Infatti l’acciaio, se sottoposto a un drastico aumento della temperatura come nel caso di un incendio, subisce una rapida perdita della sua stabilità. Senza adeguate protezioni il suo tempo di resistenza al fuoco è di brevissima durata; a causa della sua alta conducibilità al calore, dopo soli 5 minuti di esposizione al fuoco l’acciaio raggiunge circa i 500°C, che è la cosiddetta temperatura critica per questo materiale, e dopo 10 minuti di incendio la costruzione in acciaio collassa su se stessa.
Quindi, nonostante il legno sia un materiale infiammabile, resiste meglio al fuoco di altri che non lo sono, e perciò utilizzarlo come materiale da costruzione è un’ottima scelta per contrastare il rischio d’incendi.